2019/20 · Leer · Inaugurazione


Fotografia e Pittura

John e Jürgens · Da pari a pari
Leer · Castello Evenburg, Germania

Am Schloßpark 25 · 26789 Leer · Frisia Orientale, Germania
26.10.2019 – 10.01.2020


Trailer e esposizione-video

2019

Da Chanson a Opera

2019

Visita guidata alla mostra

2019

John e Jürgens · Da pari a pari

2019

Fotografie di Manfred W. Jürgens

2019

Il tipo più bello per terminare una mostra

2020

Discorso di apertura

Manfred W. Jürgens · 25.10.2019


Grazie, signor presidente Groote per il benvenuto.

Moin! (Saluto tipico della bassa Sassonia) Cari ospiti, signore e signori, cari invitati ritratti nelle mie opere, cari figli, buona sera Peppina! Vi chiederete chi sia Peppina. Peppina è la cagnolina di Katharina John e Ulrich Tukur. Si fece ritrarre da me quando aveva otto settimane. È disponibile una versione di Peppina anche dipinta ad olio. La potremmo successivamente ammirare in cima a questo bellissimo castello.

Per favore, accontentati Katharina. John e mia moglie mi hanno obbligato a moderare i toni di questo discorso introduttivo. È diventata una specie di misura di austerity. Per favore, abbiate comprensione per il comportamento di queste donne. Per introdurvi alla mostra avrei voluto disturbare uno storico dell'arte, ma le ragazze hanno scelto un pittore indifeso come me.

Prima che mi dimentichi: Vorrei ringraziare il team Evenburger Schlossgeister per l’ottima collaborazione nella preparazione di questa mostra. Grazie signora Zimmermann!

Un fantasma del castello è stato così gentile da portare i quadri dall'Estremo Oriente a Leer. Lübbers ha prelevato Helmut Schmidt in camion da Brema.

I migliori nell’appendere i quadri in tutta la Frisia orientale non sono solo giardinieri e custodi. I loro nomi d'arte sono Michael Haseborg, Joachim Köster ed Ewald Zimmermann.

I miei ringraziamenti vanno anche a coloro che hanno prestato questi ritratti. Costoro sono il parlamento di Brema ed il territorio paesaggistico della Frisia orientale ad Aurich. Raramente un’organizzazione di tale evento è stata così semplice. Ne siamo molto contenti!

Benvenuti al castello di Evenburg nella bellissima Leer.

Sono uno di quei solitari che stanno per mesi al cavalletto e dipingono il loro mondo. Quando sono fuori, mi sento un po' turbato. Mi scuso per questo. È l’inquietezza del dubbio.

Quando ho saputo che l’inaugurazione di questa mostra si doveva svolgere all’esterno nell’ultima metà di ottobre, ho subito pensato a cento Frisoni Orientali vestiti in visone giallo abituati a bere e resistenti alle intemperie che sorseggiano felicemente un bicchiere di grog. Sul palco, invece, mi immaginavo attori poco vestiti ed infreddoliti che indossavano cappelli di pelliccia siberiana presi velocemente in prestito. Nei loro occhi si può vedere la fine.

Domani è la fine dell'ora legale. Ma oggi è ancora estate!

Ti piace la fotografia? Ti piace dipingere? Allora lasciati sorprendere! La sorpresa si trova 3 metri sopra il livello del mare. Per noi tedeschi del nord qui iniziano le alte montagne.

Su Internet leggiamo lo slogan: facciamo cultura! Oh, abbiamo pensato di poterla fare sul serio!

Come è nata questa mostra? Siamo stati fortunati. L’allora direttore della Kunsthalle di Emden, Frank Schmidt, prima che la sua signora Modersohn-Becker lo bloccasse a Brema, si chiese se egli conoscesse qualcuno in grado di ritrarre in modo pittoresco i migliori paesaggi dei Frisoni Orientali. Gli venne in mente di un certo Jürgens che al tempo viveva a Brema e aveva dipinto un certo Helmut, L’Helmut che un tempo fu re di Germania.

È iniziato tutto così. Ad Aurich, nel paesaggio della Frisia orientale, si pensava che potesse funzionare così: se il capo dei Frisoni Orientali, chiamato anche Presidente, avesse fatto abbastanza per la comunità, sarebbe stato ritratto e successivamente posto anche lui in una galleria (come Helmut Schmidt) Poi, la sua tela, dopo essersi asciugata, sarebbe stata spedita per godersi la sua meritata pensione. Questo è quello che è successo a Helmut Collmann. Ma il capo di nome Helmut fa fatica ad abbandonarsi al riposo. Egli si organizza clandestinamente. All'età di 80 anni continua sotto copertura a partecipare a concerti e mostre, ad es. a Clemenswerth o Evenburg. Egli combina e gestisce la propria vita segretamente.

Quindi è successo che il signor Collmann desiderasse che Katharina John ed io esponessimo qui insieme, proprio oggi. La sua Sqaw Elise ci ha attirato nella sua dimora con delizioso tè della Frisia orientale.

Non abbiamo resistito. È stata un'ottima idea, grazie Helmut. E molte grazie alla signora Zimmermann, che ha accettato questa idea e l'ha portata a compimento in modo così professionale con il suo team. Forse questa mostra è il preludio di un tour pluriennale!

Dove si conoscono John e Jürgens? Facciamo qualche passo indietro. Più di 20 anni fa ho visto per la prima volta Ulrich Tukur in un talk show ed ho pensato che sarebbe stato interessante bersi un bicchiere di vino con lui. Durante il 50° anniversario di matrimonio dei miei suoceri, nella parte del dj un po' in là con gli anni, ho lanciato durante la serata una serie di pezzi degli anni ’70 della Bassa Sassonia che andavano molto forte. Per sdebitarsi, la mia compagna mi regalò un biglietto per un concerto di Ulrich Tukur con i Tukur Rhythm a Worpswede nella MusicHall. Lì, io ed Ulrich ci siamo incontrati per la prima volta.

Alla mia richiesta Ulrich annuì. Ebbene si! Si sarebbe lasciato ritrarre da me. Ci mettemmo così d’accordo per i dettagli.

Improvvisamente mi trovai di fronte alla porta del suo appartamento a Venezia. Ricordo che aprì una giovane donna affascinante e pensai ad alta voce: Mamma Mia! Siamo sicuri che è proprio l’attore che voglio dipingere? Quindi Ulrich si avvicinò alle sue spalle dicendo: “Mi scusi?”. Quindici minuti dopo eravamo già nella sua camera. Che cosa stai facendo sul bordo del mio letto, chiese turbato. Risposi con uno sguardo ingenuo: “Uli! Guarda! Le fotografie di tua moglie sono meravigliose!”. Sento di essere diventato amico di Katharina John da quel giorno.

Si può trovare una versione leggermente diversa di questa storia vista dalla prospettiva di Ulrich Tukur nella prefazione del nostro libro illustrato. Questo libro è stato pubblicato esclusivamente per la mostra di questa sera. Lunedì lo troverete in libreria. I nostri amici Emmely e Rüdiger della casa editrice Callidus di Wismar sono riusciti a prepararlo in tempo per stasera. Katharina e io siamo molto contenti della qualità del libro. Grazie!

Perché all'altezza degli occhi? Sotto un certo punto di vista è l'amicizia che ci unisce a livello degli occhi. Il contatto visivo è come una stretta di mano che guardandoci negli occhi ci dice che siamo uguali. È lo sguardo che ci spinge verso un incontro, l’aiuto reciproco e l’integrazione nel nostro lavoro senza contrasti.

La fotografia e la pittura vivono all’altezza della nostra percezione visuale, tutte e due le discipline sono ricerca dell'essenza del nostro essere, sono immagini speculari delle nostre anime.

All'inizio del XIX secolo, la fotografia rappresentava una minaccia per i pittori. La fotografia rappresentava in pochi istanti ciò che un pittore poteva fare solamente in tempi più lunghi. Qualcuno addirittura evocò la fine della pittura. Ma probabilmente è stato fatto poco dopo le prime pitture rupestri dei Neanderthal. Il dipinto è morto. Lunga vita alla pittura. Lo stesso vale per la fotografia. Oggi impariamo gli uni dagli altri a livello del nostro sguardo.

Intorno al 1650, Rembrandt disse: se voglio arricchire la mia mente, mi sforzo non per l'onore, ma per la libertà! Negli ultimi decenni abbiamo assimilato questa libertà. Perché l'apprendimento è un piacere ed è eccitante. Si può imparare ad imparare.

Negli ultimi anni, l’uso dello Smartphone ha inflazionato l’uso della fotografia. Che strano sovraccarico sensoriale. Oggi, ogni nonna nel ristorante fotografa il piatto colmo di cibo ancora prima di assaporarlo ed invia la foto a sua figlia nel giro di pochi istanti. Non riesco ad immaginare che la figlia sia realmente interessata a tutto ciò. Oppure ella stessa è caduta nella stessa follia e deve postare immediatamente l'ultimo ciuccio ecologico della nipote della nonna.

La vera fotografia è qualcos'altro. Nella nostra mostra sperimento le fotografie analogiche di Katharina John, le quali, lungi dall'essere frenetiche, non consentono una revisione di ciò che è appena accaduto fino al suo sviluppo, lasciando un alone di mistero. Anche a posteriori le fotografie consentono difficilmente una loro manipolazione. La vista nell'abisso è altrettanto interessante quanto l'esaltante fortuna. Bruttezza e bellezza vanno di pari passo e presentano tratti correlati.

Ci vuole un po’ 'prima che una persona si renda conto che la ricerca spasmodica delle cose non ha molta importanza. Semplicemente dobbiamo rimanere svegli! Dobbiamo rimanere sempre in movimento ed imparare a vivere giocosamente il mondo. Bere vino rosso, ascoltare gli altri e trarne storie. Chi smette di cercare trova. Trova vita, vita pura. E quello che Katarina e io abbiamo trovato vorremmo presentarvelo sotto il nostro punto di vista in questa mostra. Come sapete, gli occhi sono la finestra delle nostre anime. Qui non vedrete una mostra di grande successo alla Blockbuster! Non ci sarà molto in termini di massa, ma ciò che varrà la pena di vedere in questa mostra sarà la vicinanza ad altre anime. Almeno è quello che speriamo di suscitare in voi.

Infine, consentitemi tre citazioni prese da grandi menti per non rendere questo discorso troppo superficiale.
Winston Churchill: Il successo è alzarsi più volte di quelle in cui si è caduti.
Albrecht Dürer: La nostra stupida mente umana non ha l’indole di poter catturare tutte le cose del mondo. Lo stesso vale per me.
Salvador Dali: le modelle dovrebbero cercare di assomigliare al ritratto.

No, la mostra non è ancora aperta!

Sull’invito alla mostra sono presenti due parole meravigliose: Sorprese musicali. Tutti gli interpreti di oggi sono stati rappresentati fotograficamente o pittoricamente.

Quando dipingo ascolto i primi interpreti di questa sera più dei Rolling Stones. Si tratta di una band di giovani in cammino sulla strada del successo. Il batterista può essere scusato professionalmente.

Cari ospiti, signore e signori! Ascoltiamo ora la boyband più esotica nell'universo! Ecco a voi gli Ulrich Rhythm and the Tukur Boys!

Tradotto dal tedesco da Gianluca Favero, Venezia 20.11.2019 © MWJ, Wismar


John e Jürgens · Da pari a pari · 25.10.2019

Sorprese musicali

I nostri ringraziamenti vanno a Natascha Petrinsky, Ruth Rupp, Ulrich Tukur, Günter Märtens, Ulrich Mayer, Schloss Evenburg

Trailer e esposizione-video

2019

Da Chanson a Opera

2019

Visita guidata alla mostra

2019

John e Jürgens · Da pari a pari

2019

Fotografie di Manfred W. Jürgens

2019

Il tipo più bello per terminare una mostra

2020


callidus. Verlag Wismar callidus. Verlag Wismar

callidus. Verlag Wismar callidus. Verlag Wismar


Fotografia e Pittura
Catalogo della mostra