Natura morta con i denti di leone I


Tecnica a vernice trasparente su tela di legno, 48 x 53 cm, 2018/19

Sbocciare e Appassire


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Da due anni abbiamo un giardino. Per me all’inizio esso costituiva una vera e propria minaccia. Una sorta di mancanza attorno alla presenza. Oggi rappresenta invece un piacere. Mai avrei pensato che questo pezzetto di terra bisognoso potesse influenzare la mia arte. I denti di leone hanno qualcosa di affascinante. La fioritura e la sfioritura sono immediatamente prossime. La loro fioritura mi rimanda pieno di speranza all’attesa di una primavera ventura. I tronchi sospesi e meravigliosi che fanno da paracadute ai propri soffioni mi invitavano da piccolo a sognare. Tuttavia, i denti di leone sono anche tenaci. Non hanno paura di asfalto o calcestruzzo.

Durante la mia infanzia li disegnavo spesso.

Anche le api amano queste piante curiose. Per non parlare poi di quello che i denti di leone possono fare. Il succo del gambo è adatto per combattere le verruche e alleviare i dolori delle punture degli insetti.

Le sue radici sono deliziose come il tè. Per alcuni è solo erbaccia e quindi deve essere rimossa. La domanda è: meglio mangiare cosciotti chimici oppure estrarre le sue profonde radici? Alcuni vedendo i denti di leone pensano alla ❯ grossa zolla di terra Albrecht Dürer, Das grosse Rasenstück di Albrecht Dürer. Io i denti di leone me li immagino dentro un’insalata. Nelle sue foglie si nasconde la vitamina C e la provitamina A.

Da non dimenticare: I suoi steli si possono suonare. Ora si è qualcosa di meglio di una trombetta.

❯ Alla creazione del quadro

Mentre dipingevo ascoltavo i racconti di Wolfgang Borchert: Die Hundeblume.

Tradotto dal tedesco da Gianluca Favero, Venezia 2019 © MWJ, Wismar, 10.05.2019